La madre dell’idiozia è perennemente fertile e fa molti più figli di una femmina di topo campagnolo! Se al mondo non ci fossero tanti idioti, i mezzi di comunicazione di massa, che l’idiozia la coltivano nei campi sterminati del Pianeta (non raramente da idioti), non avrebbero fatto né continuerebbero a fare tanto rumore per nulla…
______________________________________________________________________
William e Kate. Il destino dell’umanità è cambiato!
Spreco di frasi fatte, pioggia di espressioni trite, formule esagerate: big day, matrimonio dell’anno, storia a lieto fine, le favole esistono ancora, il giallo dell’abito da sposo: divisa o completo? il fatidico sì, il mondo è paralizzato… e mettetene a volontà.
La madre dell’idiozia è perennemente fertile e fa molti più figli di una femmina di topo campagnolo! Se al mondo non ci fossero tanti idioti, i mezzi di comunicazione di massa, che l’idiozia la coltivano nei campi sterminati del Pianeta (non raramente da idioti), non avrebbero fatto né continuerebbero a fare tanto rumore per nulla, Much ado about nothing, per dirla con un conterraneo qualunque degli sposi del secolo, omonimo del Principe.
Quali sposi non dicono sì? quali non sono emozionati? quali non si baciano? quali non si promettono amore eterno? quali non vivono in una favola? William e Kate non sono forse come tutti quelli che si sposano, probabilmente molti ogni giorno, nel mondo?
Non mi ricordo che sia stato fatto tanto baccano per il mio matrimonio, trentanove anni fa… Anzi, non c’era uno straccio di giornalista. Ma già… io non ero principe, non ero erede ad alcun trono, non mi fu conferito il titolo di duca in occasione delle nozze, non indossavo la camicia di Angelo Inglese, conformista tra i conformisti avevo la fede al dito, che William ha potuto disdegnare, facendo ancor più gocciolare i palati assetati di stupidi pettegolezzi mondani; né la mia sposa vestiva alla Grace Kelly, non indossava un abito firmato da Sarah Burton, sconosciuta stilista che la reale confezione ha improvvisamente regalato alla celebrità, né aveva fatto l’arrampicata sociale di Kate; né potevamo contare, noi, sulla presenza di centinaia di Vip (davvero important persons?), né su due miliardi di curiosi che si sarebbero sintonizzati per assistere alla cerimonia, se mai fosse stata trasmessa in diretta. Vuoi mettere il bacio di un Principe, che stilla sangue blu?! Ma che pretese vado avanzando? Umile ignoto professore da quattro lire di stipendio… Quanto potevano valere i miei sentimenti? chi avrebbero potuto interessare? L’infanzia più dozzinale dell’uomo cerca sempre “frivole favole”, e la fiaba di un Principe Azzurro che incorona principessa una borghese non può nemmeno essere accostata alla comune vicenda di un amore qualunque.
Prima o poi mi dovranno spiegare, però, chi sia mai un Principe, oggi, nel 2011, se non un anacronistico fantasma che sopravvive al passato.
In ogni caso i fatti sono stati epocali. Il Principe ha accolto la sposa all’altare con parole mai udite: “Ti amo, sei bellissima”. William Windsor e la cenerentola Kate Middleton hanno detto “I will” (sì); William e Kate si sono guardati, William e Kate si sono baciati… mille flash hanno illuminato l’attimo. Ora William e Kate si avviano alla luna di miele… sotto quale cielo gusteranno il nettare biondo? dove? dove? dove?… è urgente saperlo… Altrimenti come sopravvivremo domani? Intanto apprendiamo, e ne siamo paghi, che sulla carrozza, dopo la cerimonia, Kate ha detto a William, forse emozionata, forse con un fil di voce, parole perfino inimmaginabili: “Sei felice?”.
Amato Maria Bernabei