“Miei cari amici vicini e lontani buonasera, buonasera ovunque voi siate”.
Con l’accattivante saluto di Nunzio Filogamo iniziava il primo gennaio del 1951, sulle frequenze radio dell’EIAR di Torino, un evento che, con alterne vicende, sarebbe diventato nel tempo un fenomeno mediatico di risonanza internazionale. L’intuizione di un Festival della Canzone italiana nasceva dall’esigenza di mantenere le dinamiche turistiche di San Remo, consolidate nel periodo estivo, anche nella stagione invernale.
All’idea molto stimolante non corrispose immediatamente il successo sperato, non soltanto per molteplici ragioni di ordine strutturale e logistico. I clienti abituali delle feste del Casinò, ad esempio, non gradivano il “disturbo” durante il loro banchetto. Tre cantanti che interpretavano le venti canzoni in gara fu un altro deterrente. Ma nel giro di pochi anni, anche per l’approdo del Festival nella nascente televisione italiana, la manifestazione assunse una maggiore popolarità.
Anno dopo anno il Festival decretò un cambiamento negli stereotipi dell’obsoleto linguaggio della musica leggera con i riflessi anglosassoni del rock e soprattutto attraverso la creatività dei primi cantautori, data anche la presenza di stelle di prima grandezza. Il genio di Modugno è esempio tangibile di quella trasformazione.
La variegata storia del Festival tra successi ed insuccessi, tragedie e fatti di cronaca poco aderenti all’essenza di performances musicali, non ha ceduto nemmeno per un attimo a tentativi di ripensamento; anzi grazie anche ad una capace gestione imprenditoriale il Festival ha acquisito i connotati di spettacolo tout court, dilatando, l’avvenimento annuale di spicco, in una pressione mediatica che trae spunto da manifestazioni collaterali e avvenimenti preparatori, distribuiti lungo tutto il corso dell’anno.
A questo crescente incremento della complessiva “offerta San Remo” spiccano alcune realizzazioni che stanno acquistando nel tempo prestigio e crescente interesse. In questa sede faremo riferimento all’area Hospitality del Festival della Canzone italiana, più conosciuta come “Casa S. Remo”. Da quindici anni centro direzionale ed ospitale per gli addetti ai lavori, è un luogo di aggregazione, di incontro, di confronto di modelli innovativi; un vero e proprio crogiolo di idee e di progetti. Non mancano in questo luogo sui generis, durante la settimana del Festival, iniziative molto interessanti nei vari settori dello spettacolo con un occhio di riguardo anche al mondo culturale e letterario. Nello specifico il riferimento è a Casa Sanremo Writers, una grande vetrina per gli scrittori già affermati che possono presentare i loro libri anche in ambiti di confronto con il pubblico, ma anche una grande opportunità per gli esordienti inseriti in un concorso ah hoc i cui vincitori verranno premiati durante il Festival.
Sandro Bernabei