Gli effetti rovinosi di una inconcepibile “deificazione”, che non può avere ragioni di fondatezza, in un articolo (non so nemmeno se sia appropriato indicarlo come tale) che, senza voler offendere chi lo ha scritto, ha accenti di venerazione glorificante, caratteri di “fondamentalismo religioso”, se non addirittura di farneticazione. Il problema è che il fanatico “culto” di Benigni è diffusissimo.
Costituzione, Art. 21:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione
(ascolta)
“Benigni è superiore. È bravissimo, è appassionato, racconta la storia più bella del mondo. Benigni deve piacerti per forza, non lo puoi criticare nemmeno per scherzo: del resto, è Benigni. È un premio Oscar. È il miglior comico italiano. È coltissimo, e se confonde i La Malfa lo fa solo perché provaci tu a reggere l’emozione di un monologo. E poi, se lo paragoni a tutto il resto (per esempio, a Del Debbio che ospita la lite fra Cicciolina e la Santanché) è il meglio del meglio del meglio che la cultura nostrana produce. È intoccabile: non può avere difetti, è come la mamma. Al punto che se anche una collaboratrice di TvBlog ne scrive bene, c’è chi è pronto a tacciarla di non aver capito, perché evidentemente non si è complimentata abbastanza.
Il che rende il compito del sottoscritto (quello di fare il poliziotto cattivo) ancor più arduo.
Perché se dici qualcosa di negativo su di Benigni, allora i casi sono due o tre al massimo, nel pensare collettivo:
a) non lo hai capito;
b) sei in malafede e devi criticare tutto per forza;
c) sei fascista o comunista o nazista (visto che le tre ideologie sono state equiparate da Benigni stesso), oppure sei berlusconiano;
Ah, sì, poi c’è il caso d) sei invidioso, e se proprio vuoi prova tu a fare meglio.
Scremiamo subito: se pensate a), b), c) o d) potete anche smettere di leggere e passare direttamente a cliccare sui commenti e lasciare qualche insulto diretto al sottoscritto. Se invece avete voglia di leggere e poi magari fare quattro chiacchiere in merito, allora proseguiamo insieme”.
Benigni è superiore.
A chi? Si vuol dire che è un essere superiore? In base a quali convincenti argomentazioni?
È bravissimo,
Nel fare che? nel sapere o nel dire cosa?
è appassionato
In che? di che?
racconta la storia più bella del mondo.
Quale? perché dovrebbe essere la più bella del mondo? chi lo ha stabilito? in base a quali criteri?
Benigni deve piacerti per forza,
Qui comincia il delirio… Siamo alla limitazione della libertà? Come può un piacere, un gusto, una simpatia, una predilezione, un’elezione essere oggetto di imposizione?
non lo puoi criticare nemmeno per scherzo:
Il delirio prosegue, sa di innalzamento a divinità, a sovranità teocratica: nessuno leda la maestà! O non è piuttosto una forma ereditata da qualche ottuso e cupo regime del passato?
del resto è Benigni
Nemmeno se fosse il confetto Falqui, per il quale “basta la parola”… Ma che modo è di proporre un valore o un carisma? Benigni sarebbe una garanzia soltanto perché è Benigni? E chi l’ha deciso? Le qualità non sono tali perché qualcuno stabilisce che lo siano: devono esserci e se non ci sono c’è poco da “sancire”!
È un Premio Oscar
Ovvero uno dei tanti, spesso assegnati per evidenti logiche di mercato e di potere. Non a caso la Miramax (riconosciuta come la Fabbrica degli Oscar) investì miliardi per portare Benigni all’Oscar con una strategia spiccatamente commerciale.
http://www.caffeeuropa.it/cinema/27benigni.html
Da non dimenticare poi che Benigni ha vinto con Pinocchio (considerato fra i 100 film più brutti di sempre) anche l’Oscar ai “Razzie Awards” come peggior attore protagonista (ma ricordare questo non gioverebbe alla deificazione)
http://cinema-tv.corriere.it/cinema/09_settembre_26/cento-film-brutti-ultimi-dieci-anni-pinocchio-benigni-tortora_da1e63aa-aaa5-11de-a0d4-00144f02aabc.shtml
Infine che cosa si dovrebbe dire dell’attrice Katharine Hepburn, che ha vinto quattro statuette, o di Jack Nicholson che ne ha vinte tre su dodici nomination? Il genio vero, se mai, sembra essere Walt Disney, con 22 Oscar, 4 alla Carriera e 59 Nomination!
È il miglior comico italiano.
O i comici in Italia sono tutti scadenti o le cose non stanno così! Certamente Benigni è la migliore macchietta, ma che faccia ridere tanto lo dicono solo i suoi più fedeli tifosi, i quali appena il toscano apre bocca, magari per pronunciare la parola pisello, si sbellicano. Diciamoci la verità: Benigni è molto ripetitivo, non ha una grande fantasia comica, né una grande vis. Se vogliamo però essere obiettivi.
È coltissimo
Credo di aver dimostrato sufficientemente, nel mio saggio “O Dante o Benigni” quanto siano precarie le conoscenze di Benigni, come egli non abbia spessore culturale, come il suo mito sia il risultato di un’artificiosa creazione dei mass media in funzione del business. Chi ne abbia voglia trova ampio materiale in questo sito per rendersi conto del bluff.
E poi, se lo paragoni a tutto il resto (per esempio, a Del Debbio che ospita la lite fra Cicciolina e la Santanché) è il meglio del meglio del meglio che la cultura nostrana produce.
A mia figlia insegnavo a non paragonarsi mai con i peggiori della classe per apparire migliore, ma che facesse il confronto con i più studiosi. Non credo che per sentirsi belli ci si debba confrontare con le scimmie… “Il meglio del meglio del meglio della cultura nostrana” sta a significare che in Italia non c’è Cacciari o Umberto Eco che tenga… Non c’è scienziato o scrittore o artista che possa competere con questo superuomo! Mi sembra tutto davvero ridicolo, soprattutto a partire dalle argomentazioni o dai personaggi (ma Del Debbio ha sicuramente una cultura che Benigni non ha) di cui “l’articolista” si serve. La grandezza non è mai scaturita dal confronto con la piccolezza!
e se confonde i La Malfa lo fa solo perché provaci tu a reggere l’emozione di un monologo.
Exscusatio non petita… Scusa non richiesta, accusa manifesta! Per giunta l’anacoluto sintattico mi disturba un po’… (lo fa… perché provaci tu…). Non di emozione, si tratta, ma di impreparazione!
È intoccabile
Avevo sospettato che fosse considerato una divinità! Effettivamente ogni volta che provo a muovere una critica a Benigni, vengo assalito in maniera decisa, se non addirittura violenta, da schiere di “fanatici adoratori”… Ma si rende conto, il firmatario, di quello che ha scritto?
non può avere difetti,
Se lo scrivente non avesse un tono serio e perentorio crederei la sua apodittica asserzione un’ironia… Invece si può arrivare a pensare e a scrivere queste squilibrate assurdità. C’è chi nemmeno di Dio pensa più che sia senza difetti.
è come la mamma.
Davvero cominciano a mancarmi i commenti… Follia pura.
…se dici qualcosa di negativo su di Benigni, allora i casi sono due o tre al massimo:
a) non lo hai capito;
Caso plausibile: Benigni parla in modo così concitato, confuso e scorretto, che non è difficile non capirlo… Se poi ci si riferisce alla profondità del suo pensiero, allora l’affermazione diventa ridicola: non ci vuole molto per capire le banalità del comico. Potrei anche dire che a non capire davvero sono quelli che credono di aver capito e che considerano Benigni un luminare.
b) sei in malafede e devi criticare tutto per forza;
Questo è un giudizio del tutto arbitrario: se la critica è fondata e corredata di valide dimostrazioni, la malafede è di chi vuole imporre a priori un giudizio che non ha riscontro nella realtà. Abituiamoci al procedimento “scientifico”: mai categoriche asserzioni che non si sia in grado di comprovare.
c) sei fascista o comunista o nazista (visto che le tre ideologie sono state equiparate da Benigni stesso), oppure sei berlusconiano;
Dato che le categorie sono state fissate e considerate alla stessa stregua dal Dio Benigni, come potrò mai controbattere? A me sembra più fascista-comunista-nazista dichiarare “Benigni deve piacerti per forza”, “Benigni è intoccabile”, “non lo puoi criticare nemmeno per scherzo”… Finiamola di pontificare partendo da preconcetti così rigidi, da paraocchi così accecanti. Per quanto riguarda Berlusconi devo proprio manifestare delle perplessità nei confronti di Benigni, che ha sempre fatto una pubblicità davvero unica al Cavaliere, il quale lo ha ricambiato con il silenzio (non recriminando mai sulle sue campagne “avverse”) e soprattutto pubblicando quattro libri (così li chiamano) dell’attore (Einaudi è del gruppo Mondadori, cioè del Cavaliere) e distribuendo film come Pinocchio (la Medusa Film è controllata dal gruppo Mediaset, del Cavaliere). Sembra dunque più “berlusconiano” Benigni di quanto non si possa dire di me, che critico il mito “intoccabile” per ragioni sicuramente non partitiche, ma culturali!
Ah, sì, poi c’è il caso d) sei invidioso, e se proprio vuoi prova tu a fare meglio.
L’invidia proprio non mi tocca: non mi cambierei mai con Benigni… Sinceramente mi vergognerei!
…Se invece avete voglia di leggere e poi magari fare quattro chiacchiere in merito, allora proseguiamo insieme.
Ditemi: come si fa a fare quattro chiacchiere con chi pretende che si sia per presupposto d’accordo con lui?
Amato Maria Bernabei
In relazione alla magnificata cultura di Roberto Benigni, riporto il contributo di un commento trovato sulla Rete:
“Se cultura significa solo conoscere a memoria i 20 canti che finora Benigni ha studiato per i suoi spettacoli, commettendo fra l’altro gravi e numerosi errori mnemonici (ci sono e c’erano anche vecchi senza cultura capaci di recitare numerosi canti della Commedia); se cultura significa raccontare inaudite barzellette su Dante e citare in modo sballato le di lui fonti; se cultura significa sproloquiare sull’Inno di Mameli, con strafalcioni storici numerosi; se cultura significa parlare frettolosmente e superficialmente, sciovinisticamente e demagogicamente, di dodici articoli della Costituzione; se cultura significa fare uso di una lingua italiana sconnessa e scorretta (tutto quello che ho detto è dimostrabile ed è stato dimostrato), allora ha ragione Vale9001. Per carità, poi, non offendiamo la cultura vera (Umberto Eco) accostandola alla conoscenza rabberciata di qualche argomento studiacchiato per allestire uno show. Cerchiamo di esercitare il senso critico, e vergogniamoci di accordare credibilità a chi non la merita e sfrutta l’ingenuità e la buona disposizione del pubblico per accumulare un tesoro a colpi di milioni di Euro! La verità dà sempre fastidio, ma qualcuno che la dica è necessario. Mi piacerebbe proprio far interrogare pubblicamente Benigni e dimostrare tutta la sua approssimazione.
All’autore dell’articolo ricordo che i giornalisti sono creatori di opinione pubblica e sarebbero tenuti ad una maggiore consapevolezza delle loro affermazioni e ad evitare enfasi da divinizzazione”.
Per un’analisi critica del programma televisivo “La più bella del mondo”, andato in onda il 17/12/12, si consiglia il link
http://www.odanteobenigni.it/?p=2283#more-2283
Nell’archivio dello stesso sito numerose sono le schede critiche sul Tutto Dante
Sono impressionato dalla qualità delle informazioni su questo sito. Ci sono un sacco di buone risorse qui. Sono sicuro che visiterò di nuovo il vostro blog molto presto.
Molto bello il blog… pero’ aspetto nuovi post, e’ da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbe’, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!