di Amato Maria Bernabei

L’eterno, muto dialogo degli amanti, lo stupore del sentimento che si tramuta in suoni di parole, in andature, per restituire la natura immateriale del sentimento e la sua tensione verso la materia bruciante dell’abbraccio, per una sola notte d’amore, interminabile.

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Io non ho niente

perché mi ami?

    Per i tuoi occhi.

    Cadono le sere

    e resta la luce dei tuoi occhi.

Non so di avere occhi…

So che il mondo entra nella mia anima

e tu entri nella mia anima

con i tuoi occhi.

    È uno stupore vivere.

Io non ho niente

perché mi ami?

    Per le tue mani,

    per le dita, il sole, il vento

    delle tue mani.

Io non ho niente

perché mi vuoi?

    Per le tue labbra,

    per il sapore delle tue labbra

    che fa dimenticare.

Io non sono niente

perché mi vuoi?

    Perché sei tutto,

    perché non ti nascondi,

    perché sei nuda e vivi;

    per il tuo corpo

    che fa dimenticare.

    Ma tu perché mi ami?

Per i tuoi occhi.

Cadono le sere

e resta la luce dei tuoi occhi.

    Perché mi vuoi?

Per i tuoi occhi,

per le dita, il sole, il vento

dei tuoi occhi.

    Chi ama ride come l’universo

    e negli occhi

    gli nascono mattini.

                    7 Dicembre 1977, in treno

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             Incontro

  Lui

Ho già segnato questa nostra sera

tagliando con la punta delle stelle

la corteccia dell’ombra.

Ma non tremare, perché sembri un sogno

scosso dall’alba.

 

  Lei

                  Lasciami la notte,

che questa notte non tramonti mai,

che dolce mi pervada, poiché il giorno

tradì la mia speranza, lumeggiando

falsi colori.

 

  Lui

Quando la blanda fiamma in cui ti sembra

stasera di sognare

sbiadirà nella luce del mattino,

dai nitidi contorni la dolcezza

traboccherà.

 

  Lei

             Tu lasciami la notte,

che questa notte non tramonti mai.

 

  Lui

Allora tesserò tenere mani

con i fili del sogno e mai tentate

forme,

perché il ricordo non si desti,

e vuoterò la musica segreta

del silenzio,

perché si pieghi al suono

percettibile e nuovo di un amore.

 

  Lei

Basta la luce tersa della luna

e la tua voce. Lasciami la notte,

che questa notte non tramonti mai.

                     Peraga, 20/23 Ottobre 1980

 Amato Maria Bernabei

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