Una SINISTRA IDEA MAL-DESTRA Già insinuare nella testa dei ragazzi che hanno professori inadeguati e che solo l’eptalaureato Chiarissmo Professor Roberto Benigni, triLetterato, Filologo, Psicologo, Filosofo, Artista dell’Educazione (tutto qua? ben fallimentare deve essere stato il suo tentativo di fare il comico, per ripiegare su questi titoli…) sarebbe in grado di insegnare loro Letteratura e Storia (per adesso, perché se in fretta e furia si preparerà per una lezioncina di Chimica…) è un fatto altamente diseducativo.
Sanremo / Gelmini, video inno Benigni nelle scuole? Perché no… Venerdi, 18 Febbraio 2011 – 19:14
L’idea di portare nelle scuole il video dell’esegesi della storia dell’unita’ d’Italia e dell’Inno di Mameli interpretate da Roberto Benigni a Sanremo non dispiace al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. “Se me lo chiede il presidente Napolitano… perché no?”, ha detto il Ministro all’AGI, “rientrerebbe in quelle centinaia di iniziative che si svolgeranno nelle scuole per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia”. E ha concluso: “Tutto ciò che serve a celebrare i 150 anni è ben accetto” [1]. http://affaritaliani.libero.it/ultimissime/flash.asp?ticker=180211191420
La Gelmini fa il paio con Fioroni: una sinistra idea mal-destra!
Fioroni, da settembre nelle scuole dvd di Dante letto da Benigni
FIRENZE
Dvd con le ormai celebri Lecturae Dantis di Roberto Benigni per gli studenti delle superiori: Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica Istruzione, ha annunciato che arriveranno a settembre.
Fioroni, a Firenze per la firma di un accordo con il Comune per il passaggio allo Stato dell’Iti Leonardo Da Vinci, ha spiegato che «abbiamo realizzato una coproduzione con Benigni, e da settembre forniremo ai ragazzi delle scuole superiori il dvd con le letture di Dante».
L’iniziativa, ha spiegato, rientra nel Progetto Dante che il ministero porta avanti da un anno, per rilanciare lo studio di Dante: un punto «che metteremo nelle indicazioni alle scuole», ha detto Fioroni, perché «chi è italiano non può dirsi tale se non ama e prova affetto per Dante».
Il ministro ha quindi ammesso la sua preoccupazione sul tema, dal momento che «il tema su Dante alla Maturità è stato svolto solo dal 6% dei ragazzi».
Già insinuare nella testa dei ragazzi che hanno professori inadeguati e che solo l’eptalaureato Chiarissmo Professor Roberto Benigni, triLetterato, Filologo, Psicologo, Filosofo, Artista dell’Educazione (tutto qua? ben fallimentare deve essere stato il suo tentativo di fare il comico, per ripiegare su questi titoli…) sarebbe in grado di insegnare loro Letteratura e Storia (per adesso, perché se in fretta e furia si preparerà per una lezioncina di Chimica…) [2] è un fatto altamente diseducativo.
Ormai ogni apparizione di Benigni in veste di velleitario docente, trova stupidi echi di consenso che innalzano agli onori della cattedra. Nessuno che si soffermi a valutare attentamente la reale preparazione del “candidato”. I seri studenti universitari sudano per anni sui libri per uno straccio di titolo, e talvolta basta una ” vistosa svista ” per condannarli. Chi ha mai seriamente interrogato Benigni per accertare la sua competenza? Chi ha sottoposto ad analisi attenta il suo farfugliamento, dentro il quale nasconde lacune profonde che non impediscono certo ai “parrucconi mantellati” di consegnargli, con sorrisi smaglianti per la stampa, pergamene e titoli, ricavandone pubblicità proficua per i loro Atenei, per la loro immagine e per le loro tasche. In teoria, visto che i titoli onorifici sono validi a tutti gli effetti, Benigni potrebbe aprire uno studio da Psicologo, insegnare Filosofia all’Università, tenere dotti seminari di Filologia. Tutto semplicemente ridicolo. Con grave offesa per la Cultura e per chi spende la vita per coltivarla, nonché per la professionalità.
Un ritornello trito che rafforza la convinzione che Benigni è proprio adatto per il ruolo di docente, è la passione, l’entusiasmo che profonderebbe nelle sue “lezioni” (asciugandosi continuamente il sudore con un vomitevole piccolo panno da vecchietto, da esigenze minute, che sfila e ripone continuamente dalla e nella tasca sinistra dei pantaloni: poverino, quanta fatica…). Non ho visto mai Benigni diversamente “entusiasta”: l’impeto accalorato è la sua caratteristica di istrione, la peculiarità che gli permette di trascinare la gente, forse aiutata dallo stesso pensiero delle laute somme che le prestazioni gli fruttano… Se poi un attore non fosse nemmeno in grado di adattarsi alla parte che recita, che sorta di attore sarebbe?
La cosa più grave è l’avallo che il saltimbanco toscano riceve, anche da parte di chi ben dovrebbe accorgersi delle sue, a dir poco, precarie conoscenze, della spudoratezza di un “docente” che può permettersi di recitare “e sua nazion sarà di feltro in feltro”, di dire che Sant’Agostino era afflitto dall’affanno, dal “peso” delle passioni [3], che la “parabola” dell’emorroissa è nel Vangelo di Giovanni, che la bandiera italiana è stata “‘nventata” da Mazzini da un verso di Dante, che Alfieri ha scritto che l’Italia sarebbe “inestenguibilmente” risorta, che il motto romano era “dividi” et impera, e mille altre corbellerie del genere.
Speriamo dunque, per il bene della scuola e dei ragazzi che studiano, che la disponibilità della Gelmini faccia la fine delle intenzioni di Fioroni e che la Storia, come la Letteratura, siano lasciate ai professori veri, non affidate a un professore fantoccio.
Amato Maria Bernabei
Qualcuno che la pensa come me…
Il premio Nobel della Letteratura a Benigni?? (Sabato, 22 Settembre 2007)
La notizia è una anticipazione leggibile oggi sui giornali, e sono sbigottita.
La motivazione sarebbe legata alla “divulgazione” che il Benigni avrebbe fatto della Divina Commedia con i suoi spettacoli. Peggiora la già mesta giornata venire a sapere che il ministro della Pubblica Istruzione ha intenzione di distribuire alle scuole un CD con gli spettacoli di Benigni poichè Beppe Fioroni li considera didatticamente necessari ai nostri alunni. Con buona pace dei prof di lettere e con soddisfazione di qualche fan del Benigni sunnominato. Come insegnante di lettere, in pensione solo da un anno, ho ancora nel cuore la scuola, ho ancora nella mia anima un amore senza condizioni per la letteratura, ho ancora un’idea tenace e piena di tenerezza nei confronti della necessità assoluta di dedicarsi (tutti) alla crescita e alla formazione dei giovani.
Credo, in coscienza, di aver gratuitamente e spontaneamente dato alcuni buoni esempi che forse hanno riequilibrato gli errori inevitabili e non involontari che tutti facciamo, e ho ancora tante parole da dire.
Ma ho anche una labile resistenza a queste notizie, disastrose per la mia speranza nell’uomo.
Posso fare pulizia linguistica in un discorso pieno di errori: ma non ho strumenti contro la volgarità triviale di chi usa il nome di Dante svilendo e infamandone l’opera.
E qui dichiaro, senza esitazione nè dubbio alcuno, che Benigni della Commedia ha capito meno di una beata manciata di piselli, mentre il nostro ministro dovrebbe tornare a fare le punture, lavandosi prima le mani.
Ho combattuto tante battaglie educative e pedagogiche.
Ma questo è troppo. Non so se ce la posso fare.
Certamente non da sola.
Mariaserena
http://notecellulari.splinder.com/tag/nobel+a+benigni+su+notecellulari
Apri e scarica: Inno Benigni Scuole
[1] Magari anche travestire due attori da Fratelli Bandiera e fucilarli… Che affermazioni approssimative!
[2] A Benigni sono state conferite ben sette lauree honoris causa…! Arti della comunicazione, Filologia moderna, Lettere (da ben tre Atenei: Bologna nel 2002, Lovanio nel 2007, Malta nel 2008… al ‘massimo letterato vivente’), Psicologia, Filosofia! Siamo davvero alla follia pura, al paradosso delle Università che sviliscono i titoli per reclamizzarli.
[3] Consulta su questo Sito gli articoli Roberto Benigni: La divulgazione dell’ignoranza 3 e Sanremo: Benigni e la zuppa nel paniere.